17 settembre, 2010

Naturalmente dolce!

Se si ha la pazienza di ricercare con calma la vera sostanza delle cose, si scopre che esiste una bevanda molto apprezzata in Giappone che porta con se la magia della nascita dell’illuminato. Uno degli aspetti più affascinanti del rito del tè è la storia che lega questa bevanda alle tradizioni quotidiane e ai riti di passaggio. Soprattutto nei paesi orientali dove ogni singolo gesto racchiude mille significati e dove una parola esprime un concetto, anche un semplice infuso può diventare poesia in considerazione del fatto che lo si può gustare solo in onore della nascita del Buddha. Si tratta di una pianta aromatica della varietà delle ortensie, le cui grandi foglie si raccolgono alla fine dell’estate. La sua particolarità è che contiene una sostanza naturalmente edulcorante che dà all’infuso il caratteristico sapore dolciastro, tanto da essere stata usata come dolcificante prima dell’introduzione dello zucchero. Le varietà di ortensie del gruppo amacha sono più di dieci e sono tutte ascrivibili alla specie hydrangea serrata conosciuta in Giappone col nome yama ajisai o ortensie di montagna. Presenta bellissime e grandi foglie dalla superficie opaca con infiorescenze di colore bianco, rosa o blu, dipende dall’acidità del terreno su cui cresce. Sono più o meno tutte localizzate sulle montagne del centro e nord del Giappone ma il tè più dolce lo si ottiene usando le lunghe foglie di Nagaba amacha che cresce nel centro dell’isola di Honshu. Una delle feste nazionali più celebrate in Giappone è l’Hana Matsuri, la festa dei fiori che viene celebrata ogni anno l’8 di aprile e con la quale si festeggia la nascita del Buddha. Il rito chiamato Kambutsu-è, prevede che la statua venga lavata con questo infuso dolce ottenuto dall’infusione delle foglie di Amacha. La miniatura del Buddha viene poi posta al centro di un fiore di loto ed ogni persona versa un pò di questo infuso sulla statua per tre volte con un cucchiaio di bambù. Il tè dolce rappresenta l’acqua pura versata sulla testa del Buddha dai draghi. Nel passato la gente credeva che questo tè avesse poteri magici e dunque utilizzavano la pozione di Amacha come inchiostro per scrivere formule segrete che poi venivano appese al portone di casa per tenere lontani serpenti ed animali sgradevoli. In Europa questa pianta è ricercatissima dagli appassionati e risulta piuttosto costosa. Le sue foglie regalano un infuso di una dolcezza senza uguali con sentori di radice di liquerizia e corteccia di legno bagnata. Risulta un delizioso accompagnamento al pesce crudo sushi o sashimi, o utilizzata come ingrediente raro per cocktail d’autore. La sua infusione a caldo è davvero piacevole in una giornata autunnale con pioggia e nuvole basse, mentre se infuso a freddo aiuta gradevolmente a ritemprare l’organismo dopo la sauna o il bagno turco.

Infusione perfetta AMACHA BUDDHA | 2 grammi per 200 ml. - acqua a 95°c - infusione 5'

Da gustare assolutamente senza zucchero altrimenti risulta eccessivamente dolce, magari corretto con una punta di rum per le prime fredde serate davanti al camino.

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